sabato 12 marzo 2016

Turchia, le immagini della vergogna

Un video come quello girato da un profugo in acque turche e pubblicato dal quotidiano spagnolo El Mundo (vedi link in fondo al post) fa inorridire chiunque. C'è da sperare che anche Bruxelles provi la stessa sensazione di disgusto e ci pensi ben bene prima di concedere al governo di Ankara i tre miliardi di euro previsti nel principio di accordo da firmare i prossimi giorni per la gestione degli immigrati. 




Le immagini mostrano due militari della Guardia Costiera turca mentre prendono a sprangate alcuni profughi che si trovavano a bordo di un barcone nelle acque del mar Egeo. Erano tutti delinquenti? La politica di questi agenti, evidentemente, è questa: prima si mena, poi si chiede. A meno che (ma è solo una teoria non confermata) gli stessi agenti non facessero parte della malavita contro la quale si dice di lottare nell'Egeo.
E' altrettanto evidente che c'è qualcosa che non funziona nel modo in cui le autorità turche affrontano l'arrivo di questi disperati. Non può essere un caso, come si legge sull'articolo del giornale spagnolo, che l'85% dei naufragi nelle acque dell'Egeo avvengano davanti alle coste turche. Forse ha un fondo di verità la versione di alcuni immigrati secondo cui la Guardia Costiera provvede a bucare i gommoni in mare per farli andare a picco, non prima di avere portato via quel poco che i profughi portavano con sé. Non può essere un caso, visto che la stessa Nato si è mobilitata per verificare la situazione, considerata la passività delle autorità di Ankara davanti a questo squallore.
Se la Turchia non garantirà che scene come quelle appena viste non si ripeteranno in futuro, se il governo di Erdogan non sarà in grado di affrontare l'emergenza in modo pacifico, evitando aggressioni e soprusi nei confronti di chi di abusi ne ha subiti già abbastanza, forse sarebbe il caso di rivedere qualsiasi accordo e di chiedere spiegazioni a Erdogan in persona su come intende spendere i tre miliardi già previsti e gli altri tre che il discusso presidente turco pretende ancora.


http://www.elmundo.es/internacional/2016/03/12/56e3f5e6ca47418b2b8b464f.html

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